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Polverigi

Periodo: 1100-1200

Il piccolo paese di Polverigi sorge su uno sperone incuneato in una valle ad est del fiume Esino: dista circa 22 km da Ancona, 16 km da Jesi, 12 km da Osimo. La popolazione, compresa quella delle frazioni, raggiunge circa 4.500 abitanti. Polverigi si sviluppa intorno all'antico castello, che nel corso degli anni, è stato privato di quanto testimoniava la sua natura militare (torri, merlature, feritoie, ecc.), ed adibito ad abitazioni private. Solo la porta d'ingresso, con l'arco a tutto sesto, è rimasta intatta, pur se privata, inevitabilmente, del ponte levatoio e della saracinesca. In epoca preistorica, come affermano gli archeologi, il territorio di Polverigi era disabitato, ricoperto solo di bosca­glie e selve.

Il nome di Polverigi, che in parecchi documenti dei secoli scorsi è scritto anche Pulverisium, Pulverisia o Pulverisiae (composto da pulver e dal suffisso isium), deriva dalla natura del terreno su cui il paese è costruito formato per lo più da sabbia, cioè polvere, specie nelle zone del Castello, di Campoiano e della Villa Comunale Nappi. Nella zona immediatamente circostante al paese non sono stati ritrovati oggetti di età preistorica e romana, per cui si suppone che nell’antichità l’area fosse prevalentemente occupata da selve, boscaglie e antiche fornaci per produrre il carbone.

Il primo documento scritto riguardante il territorio, si trova nell’archivio arcivescovile di Ravenna, risale al 1000 -1050 e contiene la citazione di una … Massa de muro… ossia di un latifondo della Chiesa Ravennate, all’interno del quale si trovava la pieve di San Damiano, localizzabile a ovest del paese, al confine con Agugliano, sull’attuale monte Refe vicino a fonte Ciuccia. La pieve era la chiesa madre del territorio, aveva il fonte battesimale, vi si celebravano i sacramenti e sul suo sagrato si svolgevano fiere e feste religiose. Da lei dipendevano le varie cappelle rurali sparse nel territorio.

Dopo il 1000 inizia un processo sempre più accelerato di popolamento del territorio, che porta alla messa a coltura delle terre incolte e boscose e alla diffusione, prima dell’insediamento sparso, poi di quello accentrato. Ha inizio il cosiddetto fenomeno dell’incastellamento, cioè della costruzione di borghi protetti da mura o palizzate e menzionati dai documenti con il nome di castrum, castellum, ca- stellare, podium ecc., con funzioni di difesa, di raccolta delle derrate alimentari e di governo del territorio. Anche la nascita del castello di Polverigi va inquadrata in questo contesto ed avvenne probabilmente nella seconda metà del sec. XII ad opera di una comunità di proprietari terrieri. che volevano avere più sicurezza per la loro vita e per i loro raccolti.

La prima notizia certa della sua esistenza risale al 1198, allorché si prevede che possa entrare a far parte del trattato di confederazione tra Ancona, Osimo ed altri comuni del Piceno: … se alcun castello del contado di Ancona, cioè Paterno, Polverigi, Gallignano vorrà entrare nella confederazione, lo potrà a beneplacito di Ancona …. A quella data quindi il castello faceva parte del contado di Ancona ed era già sotto il suo dominio. E doveva essere anche ben strutturato, se il 18 gennaio del 1202 Apud castrum Pulverisie veniva stipulato un patto di pace che coinvolgeva ben ventisette comuni marchigiani da Pesaro a Fermo con lo scopo di porre termine alle lotte territoriali fra i comuni maggiori, soprattutto di Ancona e dei suoi alleati contro Osimo e Fermo.

Alla fine del ‘200 il castello di Polverigi aveva ormai raggiunto la dimensione e la forma che lo caratterizzano tuttora. Era di forma ovale, circondato da mura merlate e dotato di cammino di ronda   e di torre d’avvistamento. La sua porta aveva il ponte levatoio ed all’interno c’erano delle modeste abitazioni con la bottega al piano terra e le camere al primo piano.

Nei sotterranei di quasi tutte le abitazioni sono conservate ancor oggi delle grotte, ben mantenute ed ancora solide, scavate quasi sempre durante la costruzione dell’edificio per avere a disposizione la sabbia da impastare con la calce. In tempo di pace servivano come magazzini per grano, vino e olio mentre durante gli assedi venivano utilizzate come riserva per cibi ed acqua e come via di fuga.

Nel '900 Polverigi si sviluppò molto dal punto di vista sociale con la nascita dei partiti e dei sindacati e con la fondazione di numerose istituzioni quali la Cassa Rurale, la Cooperativa agricola, l’Ospedale, la banda Musicale, il Teatro. l’Asilo Infantile, l’Azienda Elettrica Comunale e molte altre ancora oggi attive.

Durante la seconda guerra mondiale, il paese di Polverigi fu il baricentro della cosiddetta Battaglia di Ancona combattuta, quasi completamente nel suo territorio il 17 e 18 luglio 1944. Fino al 1973 il paese vide diminuire la sua popolazione per il fenomeno dell’emigrazione e per mancanza di lavoro. Negli anni successivi però, l’attivismo degli amministratori comunali e l’operosità dei nostri concittadini fecero sorgere le prime industrie, risalire la popolazione e favorire lo sviluppo dell’abitato che oggi è conosciuto in molte parti del mondo per le sue realtà industriali, le attività culturali e per la manifestazione internazionale “InTeatro” che vi si tiene ogni anno.


Polverigi-1911

Il Castello visto da nord in una rara fotografia del 1911 di Mons. Giamagli.


Polverigi oggi

Polverigi oggi - Piazza Umberto I.


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pubblicato il 2021/11/20 16:32:00 GMT+1 ultima modifica 2021-11-20T16:33:37+01:00

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