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Il Monastero Agostiniano

La riproduzione del Cabreo (Biblioteca Comunale di Jesi).È stato uno dei poli attorno ai quali è ruotata, per secoli, la vita cittadina di Polverigi. Fondato probabilmente dagli Eremitani di Sant’Agostino nel XII sec., il monastero è stato uno dei più antichi insediamenti agostiniani delle Marche di cui si ha notizia, e partecipò con due delegati al capitolo provinciale di Fano il 12 settembre 1290. Doveva trattarsi di un edificio romanico di cui rimangono poche tracce sulla cornice absidale esterna dell’ annessa chiesa di Santa Maria Madddalena oggi dedicata al SS. Sacramento. Ripetutamente trasformato, distrutto da un incendio alla fine del ‘300, ricostruito nel 1398 e sede del capitolo provinciale nel 1475, è descritto in un documento che si trova a Tolentino e risale al 12 marzo 1650. La relazione spiega che il monastero aveva un grande orto ed era abbastanza ricco, tanto da potersi permettere numerosi e preziosi dipinti oggi conservati nella chiesa del SS. Sacramento, nonché ripetute decorazioni pittoriche e architettoniche per le sue pareti. Della sua situazione nel 1760 siamo certi per l’esistenza a Jesi di un cabreo (catasto privato dell’epoca) in cui ne è riprodotta la pianta ed una vista assonometrica. Un basso, semplicissimo e modesto fabbricato a due piani era raccolto attorno ad un chiostro quadrato di cui ora rimane solo il lato addossato alla chiesa del Sacramento il quale ospitava mediamente dagli 8 ai 10 monaci. Il convento venne chiuso dai francesi agli inizi dell’800, e venduto nel 1849 alla famiglia Nappi che lo demolì per costruirvi una villa dotata di parco ora acquistata dal Comune. La chiesa, ceduta alla Congregazione del SS. Sacramento appartiene ai beni parrocchiali e costitisce lo scrigno prezioso in cui è conservato gran parte del patrimonio culturale cittadino.


Nel disegno: la riproduzione del Cabreo (Biblioteca Comunale di Jesi).

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pubblicato il 2019/02/26 01:12:20 GMT+2 ultima modifica 2018-09-27T18:34:21+02:00

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