Fonte del Bagno
Le ricerche storiche fanno datare la costruzione della fonte agli inizi del XVI sec. Nell’archivio comunale è stato rinvenuto un progetto di ristrutturazione risalente al 1798 dove sono riportati gli interventi di rifacimento di parte della fonte, con i relativi condotti di adduzione. Il progetto trova riscontri ed analogie con i manufatti portati alla luce durante gli scavi. Dalla seconda metà dell’800, la costruzione dall’acquedotto per rifornire d’acqua potabile gran parte della cittadinanza di Polverigi ha fatto perdere alla fonte la sua funzione principale, ma ha continuato però ad essere utilizzata come lavatoio pubblico sino al 1934, anno in cui l’Amministrazione Comunale destinò a tale funzione la ex Chiesa di S. Vincenzo Ferreri in via Matteotti. La fonte venne poi utilizzata come abbeveratoio per il bestiame sino all’entrata in funzione dell’acquedotto rurale nel 1965.
Alla progressiva perdita di funzionalità si sono aggiunti vari smottamenti di terreno che hanno finito per determinarne il definitivo abbandono nel finire degli anni ’60. La fonte è costituita da due piccoli corpi di fabbrica ad angolo tra loro. Il primo costituito da due vasche addossate ad un muro di sostegno del terreno retrostante dove l’acqua che fuoriesce dalla captazione veniva raccolta e convogliata verso le altre. Il secondo invece, distante qualche metro, era il lavatoio composto da 4 vasche poste in cascata tra loro, ad un livello appena più basso.
Il luogo era costituito da uno spiazzo leggermente incassato nel terreno, servito da una stradina di pochi metri per il transito dei carri e del bestiame da abbeverare e da un sentiero proveniente dal paese. Oggi, dopo i necessari lavori di restauro per riportarla allo splendore originale, la fonte è il punto di riferimento per un’area di sosta lungo un percorso ciclabile e pedonale che collega il Centro sportivo del paese al Parco della Luna.
Nel territorio di Polverigi erano presenti varie altre fonti di acqua sorgiva, alcune delle quali si sono esaurite nel tempo mentre altre sono invece giunte fino a noi. Tra queste ultime vanno senza dubbio menzionate la Fonte di Ciuccia e Fonte della Perna, posizionate lungo le omonime strade comunali. La prima, da tempi immemorabili, per i polverigiani era sinonimo di acqua molto buona, al limite del miracoloso, e richiamava lunghe file di persone che attendevano per riempire una bottiglia, una brocca o una damigiana. Una targa fissata nella vasca testimonia l’esistenza della fonte sin dal 1782. La Fonte della Perna, oltre che per il prelievo da parte della popolazione, era anche utilizzata per rifornire d’acqua lo splendido parco di Villa Nappi, per mezzo di un cunicolo lungo centinaia di metri, in gran parte ancora esistente.