Fonti di Ciuccia e della Perna
1782
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Da: Guida Turistica Grigia Polverigi
Fonti, termini e figurette
Storicamente l'uomo ha sempre lasciato sul territorio una serie di “segni” a testimonianza del suo passaggio. sono ormai tracce del passato che ricordano un confine, una devozione o una fonte a cui attingere acqua fresca, che una volta erano disseminate in tutto il territorio è che oggi, sporadicamente, sono arrivate fino a noi. La forma di questi segni più comune non solo a Polverigi, ma in tutta l'Italia, è sicuramente quella della Cappellina stradale, la figuretta che si trova agli incroci delle strade, vera e propria pietra miliare che indicava Il cammino Viandante e al forestiero. Ma la figuretta era soprattutto anche la materializzazione devozionale dei credenti nei confronti del Santo a cui era dedicata, indice di un mondo ormai spento e cui ultimi esempi risalgono alla prima metà del 900.
Altri segni molto comuni erano le fonti, veri e propri punti di ristoro per uomini e animali che venivano realizzate ogni qualvolta una sorgente a che ora vado al terreno. A quelle acque venivano assegnate spesso qualità taumaturgiche, miracolose o curative ed allora i loro nomi (Fonte Ciuccia, Acqua Chiocchia, Acqua della Perna) si tramandavano di padre in figlio favorendo la formazione di vere e proprie leggende del territorio. segnale diversi, ma non ultimi, sono infine i “Cippi”, veri e propri termini di confine, di distanza, di proprietà o di diritto che hanno origini antichissime e che oggi sono quasi scomparsi, cancellati dalle tecniche agricole industriali.
Fonte Ciuccia
Da tempi immemorabili Fonte Ciuccia è sempre stata sinonimo d'acqua buona al limite del miracoloso ed ha richiamato lunghe file di persone che attendevano per riempire una bottiglia, una brocca o una damigiana. Negli ultimi anni, i concimi chimici hanno reso l'acqua non potabile ed ora la fonte è una testimonianza del passato come documenta la targa della sua vasca che risale al 1782.