Deposizione
La Deposizione di Polverigi è ritenuta una delle migliori opere di Ercole Ramazzani da Arcevia vissuto tra il 1535 ed il 1598. La tela, dalla complessa e originale composizione, rappresenta le deposizione del Cristo tra la Vergine e le Pie Donne a destra e San Giovanni Evangelista a sinistra, assistito da Nicodemo che si aiuta con la bocca e con le braccia per deporre Gesù nel sarcofago. In basso, un servo sorregge le gambe liberate dai chiodi mentre la Maddalena cosparge le stimmate con l’unguento prelevato dall’ampolla. Sopra, in alto, Giuseppe d’Arimatea è appena giunto dalla città che s’intravvede sullo sfondo del Golgota in un tramonto plumbeo squarciato da un lampo di luce. In quest’opera, l’iconografia della controriforma viene interpretata e rispettata magistralmente dall’artista che fa tesoro delle esperienze manieriste dei vari Zuccari, Tibaldi, Bellini, Raffaello e Michelangelo senza dimenticare il Lotto, che lo ebbe per tre anni a bottega. Nel dipinto il Ramazzani dimostra di possedere una cultura complessa ed una personalità sicura e volitiva che gli permettono di interpretare in modo libero e personale la situazione culturale dell’epoca e gli conferiscono un’insolita capacità compositiva e cromatica. Conosciuto per le sue qualità è servito spesso da modello per altri artisti che a lui si ispirarono anche nei secoli successivi come ad esempio Fabrizio Santafede nel 1601 per la deposizione del Monte di Pietà di Napoli.