Ultima Cena
Opera datata 1644, dedicata ad un’ultima cena assai originale per composizione, taglio prospettico e realismo dei personaggi. Il soggetto, quasi sempre realizzato secondo la classica composizione centrale, in questo caso viene proposto, anche se con qualche incertezza, secondo alcuni canoni della pittura di maniera veneta di fine ‘500, che molto probabilmente l'autore conosceva.
La tela rappresenta una ricerca spaziale originale e poco utilizzata dagli autori minori, che si basa sul posizionamento del punto di vista fortemente rialzato, su colori carichi di energia e su una prospettiva trasversale utilizzata in particolare dal Tintoretto che denunciano una elaborazione espressiva inusuale nelle Marche. La scena si svolge in un ambiente architettonico ricco e luminoso aperto su di un paesaggio collinare. A gruppi, gli apostoli sono intenti a chiosare le rivelazioni fatte da Gesù durante la cena, il quale porge a Giuda che gli sta in piedi davanti, un tozzo di pane. L’episodio descritto è assai movimentato: Gesù stringe a se il Giovane San Giovanni, gli apostoli discutono ed uno di loro parla con un servo che impugna una brocca. In basso, anfore e piatti che ricordano l'opera del Rosselli nella Cappella Sistina, un cane, che esprime fedeltà, ed un gatto che rappresenta la diffidenza.
Vedi anche
- Madonna in trono
- La crocefissione
- La consegna delle cintole
- Il paliotto in scagliola decorata
- San Nicola di Bari
- Presentazione di Gesù al tempio
- Madonna in gloria con Bambino e Santi Michele e Nicola
- Sant'Andrea Avellino
- Ultima Cena
- San Bernardo Genuflesso
- Ex Santa Lucia
- Cristo crocifisso
- Organo settecentesco